Piacenza,Giugno 2021

«I Metronotte potranno arrivare in tempo e, come nel caso Eriksen, salvare tante vite in più». Al via “Vigiliamo il cuore nella tua città”, iniziativa promossa da Progetto Vita in collaborazione con la società di vigilanza. Il progetto è stato inaugurato ufficialmente questa mattina, alla presenza dell’assessore alla sicurezza Luca Zandonella, della presidente di Progetto Vita Daniela Aschieri, del presidente di Metronotte Piacenza, Pietro Ercini, e di Valter Bulla, promotore dell’iniziativa. In piazza Mercanti è stato consegnato un riconoscimento a tutte le realtà del territorio che ne hanno sostenuto la realizzazione – un’esperienza pilota in Italia – grazie alla quale 27 pattuglie sono state dotate di apparecchio salvavita, dopo un’adeguata formazione del personale. Le pattuglie coinvolte –presenti in piazza – saranno allertate e coordinate dalla centrale operativa del 118, tramite la app regionale Dae RespondER.

Un tema di grande attualità dopo il malore in campo nei giorni scorsi del calciatore svedese Christian Eriksen, «un caso che ha messo in luce, per chi ancora avesse dei dubbi, che la defibrillazione è l’unico modo per salvare una persona da arresto cardiaco» sottolinea la dottoressa Daniela Aschieri. «Piacenza, capostipite di tutti i progetti di defibrillazione precoce, oggi va a coronare un sogno, un sistema d’intervento che viene potenziato grazie alle pattuglie di vigilanza che potranno essere le prime sul posto quando il paziente non è facilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso tradizionali. I Metronotte potranno arrivare in tempo e fare, come nel caso Eriksen, tante vite salvate in più». Un intervento alla portata di tutti: «Anche oggi alla Camera è stata nuovamente evidenziata la necessità della legge 1441, che permetterà a chiunque di usare il defibrillatore senza aver fatto un corso, perché è lo strumento che fa la diagnosi e riconosce l’arresto cardiaco; in caso di soccorso, se trovate un defibrillatore in giro, usatelo». «Credo che il futuro sia la defibrillazione dei condomini – aggiunge Aschieri – un estintore si trova quasi in tutti e anche per il defibrillatore dev’essere così, perché si muore più d’arresto cardiaco che non per incendio»